Archivio Filt Cgil presso Consiglio del lavoro portuale di Trieste
Storia dell’ente
Nella Trieste sottoposta all’amministrazione dell’Amg (Allied military government), nell’immediato secondo dopoguerra, le rappresentanze sindacali dei lavoratori si ricostituiscono principalmente attorno alle due organizzazioni dei Sg (Sindacati giuliani) di ispirazione cattolico-liberale e dei Su (Sindacati unici) di ispirazione marxista.
Dopo il ritorno del territorio di Trieste alla sovranità italiana, dal 1956 la Filp (Federazione italiana lavoratori dei porti) organizza e rappresenta i lavoratori portuali che in precedenza avevano aderito al Sindacato lavoratori dei porti affiliato ai Su, federazione sindacale che nello stesso anno confluisce nella Cgil (Confederazione generale italiana del lavoro).
Costituita dal settembre 1945, la Filp è un’organizzazione sindacale nata per organizzare e dare rappresentanza alle numerose categorie di lavoratori presenti negli scali portuali: operai e impiegati delle compagnie portuali, dipendenti degli enti portuali e dei magazzini generali, portabagagli e lavoratori industriali, ormeggiatori e battellieri.
Nel 1973, all’interno della Cgil inizia un processo di riorganizzazione delle strutture della rappresentanza sindacale nell’articolato settore dei trasporti che viene portato a compimento nel 1980. Nel marzo di quell’anno, infatti, sei federazioni di categoria – Sfi (Sindacato ferrovieri italiano), Fiai (Federazione italiana autoferrotranviari internavigatori), Fifta (Federazione italiana facchini trasportatori ed ausiliari), Film (Federazione italiana lavoratori del mare), Filp e Fipac (Federazione italiana personale aviazione civile) – costituiscono la Filt (Federazione italiana lavoratori dei trasporti). All’interno di essa uno specifico ambito organizzativo cura la rappresentanza e la difesa dei lavoratori portuali.
Il Consiglio del lavoro portuale è stato istituito dal D.P.R. 28 giugno 1949, n. 631 (Regolamento per la navigazione interna). La composizione dei membri del Consiglio è specificata nell’art. 23 del decreto.
Le sue competenze sono di natura consultiva e di assistenza nei compiti dell’Ufficio del lavoro portuale. In modo particolare, il Consiglio del lavoro portuale ha facoltà di dare pareri circa: l’erogazione dei fondi per l’assistenza dei lavoratori portuali (art. 35); l’impiego di lavoratori occasionali (art. 34) e la concessione per l’esercizio di operazioni portuali per conto terzi (art. 36); le tariffe e le norme di lavoro (art. 38).
Tale organo è stato abolito dalla legge 28 gennaio 1994, n. 84 (Riordino della legislazione in materia portuale).
Album Fotografico
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Complesso archivistico
Soggetto conservatore
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