Archivio Mobilificio Sello Giovanni
Storia dell’ente
Il Mobilificio Sello Giovanni di Udine prende origine da una bottega di falegname, fondata nel 1868 in via Gemona, che nel primo periodo di attività, tra il 1872 e il 1883, esegue lavori di carpenteria edilizia e realizza infissi, portoni, attrezzi agricoli. I prodotti ottengono riconoscimenti alle esposizioni di Treviso, Vienna, Napoli, Ferrara, Parigi, Milano e Udine.
Dal 1884 la produzione si focalizza maggiormente sull’arredo e sul mobilio per uso domestico, tanto che il nuovo indirizzo dato alla produzione determina un primo trasferimento delle attività in via della Banca. Sono gli anni dei lavori all’emporio Basevi in via Mercatovecchio e al caffè Dorta in palazzo Campiutti.
Nel 1900 il laboratorio trova localizzazione in via Portanuova, in un nuovo edificio che ospita laboratorio e casa di abitazione della famiglia. Nel 1907, invece, le attività di produzione sono trasferite nell’attuale piazza Primo Maggio, in uno stabilimento che viene attrezzato con nuovi macchinari e dove nel 1914 viene edificato il nuovo palazzo-esposizione.
Nel 1909, alla scomparsa di Giovanni Sello, il primogenito ventottenne Angelo si trova alla guida dell’azienda famigliare. Un’impresa solida all’interno della quale può avvalersi della collaborazione e delle abilità professionali degli altri fratelli, che progressivamente si impegnano nell’attività del mobilificio. Ciascuno ricopre infatti un ruolo preciso nel processo produttivo e nella gestione: Angelo progettista, Antonino ebanista, Luigi tappezziere, Enrico fabbro bronzista, Umberto decoratore.
Formatosi alla Scuola di Arti e Mestieri “Giovanni da Udine”, le competenze di Angelo Sello trovano inizialmente espressione in lavori nella cantoria della chiesa di S. Pietro Martire in Udine e negli allestimenti delle farmacie udinesi San Giorgio e Alla Salute – rispettivamente in piazza Garibaldi nel 1898 e in via Mercatovecchio nel 1905 –. Grazie al proprio percorso di formazione – e alla successiva permanenza nella Scuola in qualità di insegnante fino al 1909 –, Angelo Sello sviluppa un forte interesse verso i movimenti e le forme dell’arte. Da ciò traggono origine i rapporti duraturi che intrattiene con architetti, artisti e artigiani di livello – tra i quali Raimondo D’Aronco, Alberto Calligaris, Aurelio Mistruzzi, Carlo Burghart, Arturo Collavini – che caratterizzano la sua intera attività professionale e che si riflettono infine sulla produzione del mobilificio.
Negli anni Dieci il mobilificio si amplia, e l’attività dell’azienda si indirizza verso la fornitura e l’allestimento completo di arredamenti – comprensivo anche di complementi quali lampadari, tappezzerie, vetri –.
Dopo la prima guerra mondiale l’azienda riorganizza la produzione. Pur mantenendo lavorazioni complesse, l’acquisto di nuovi macchinari amplia la capacità produttiva e permette una produzione in serie che – anche attraverso l’impiego di sei essenze differenti – prevede una diversificazione e personalizzazione dei modelli. L’organizzazione industriale continua così ad accompagnarsi ad una grande attenzione alle fasi produttive e alla cura artigianale del prodotto – a ciascuno dei quali vengono associate schede con note su ideazione, progettazione ed esecuzione, informazioni sul dipendente, sui tempi e tipi di lavorazione effettuati –.
Tra gli anni Venti e Trenta il Mobilificio Sello partecipa ad esposizioni e concorsi, vanta importanti committenze private e pubbliche attraverso le quali trovano ad esempio realizzazione la sala del consiglio per la Camera di commercio, i serramenti interni e parte dell’arredo del salottino di rappresentanza del palazzo municipale di Udine.
L'attività del Mobilificio termina nel 1954. Donato alla Città di Udine, dal 1959 l'intero complesso industriale ospita una scuola d’arte, e dal 1963 un istituto statale d’arte che nel 1982 viene infine intitolato a Giovanni Sello.
Album Fotografico
Soggetto produttore
Complesso archivistico
Soggetto conservatore
Per informazioni:
Soprintendenza archivistica del Friuli Venezia Giulia
via Alessandro La Marmora, 17 - 34139 - Trieste
Telefoni (+39) 040.944135 – 040.942232
e mail: sa-fvg@beniculturali.it